sabato 22 ottobre 2011

RECENSIONE FILM: Hanna

Volevo spezzare un po' il tema musicale per dedicarmi, per stavolta, al cinema.

Inizierei con qualcosa di non proprio semplice, dal momento che si tratta di un film estremamente controverso, che o si ama o si odia.
Sto parlando di Hanna, il film uscito un paio di mesi fa al cinema con la colonna sonora dei buoni vecchi Chemical Brothers (dei quali non mancherò di recensire qualcosa).



Non fatevi ingannare dal trailer: il film non è particolarmente frenetico.

Sono andato a vedere questo film con un mio amico, e, una volta usciti dalla sala, le opinioni erano totalmente discordanti: a me era piaciuto, a lui aveva fatto cagare. E vabbè, capita.
Un esempio perfetto di quello che intanto stava impazzando nei siti di cinema di tutto il mondo, nei quali la gente soddisfatta e affascinata dal lungometraggio si scontrava con quella che avrebbe ucciso il regista pur di farsi dare i soldi indietro.



La locandina del film.

Il film narra le peripezie di una ragazza, figlia del migliori agente di un'agenzia (rigorosamente mai nominata), il quale, scappato alla suddetta agenzia, si rifugia in una sperduta casetta nella taiga norvegese (o giù di lì).
Lì vive con la figlia che, giorno dopo giorno, viene duramente allenata, sia dal padre che dalle dure condizioni ambientali, al pericolo che le si potrebbe parare di fronte.
Un pericolo che si rende tangibile quando Hanna diventa poco più che adolescente e il padre le dà la possibilità di scappare da quello che era stato finora il suo rifugio e palestra di vita, al prezzo di essere perseguitata da Marissa Viegler, membro tra i più importanti dell'agenzia di cui sopra, e che ha avuto a che fare in precedenza con il padre della protagonista.



Marissa Viegler in tutta la sua austerità.

Hanna, così, si trova catapultata in un "mondo esterno" che prima conosceva solamente a livello teorico ed enciclopedico, e che non è ancora pronta ad affrontare.
Questa è, in poche righe, il riassunto dell'incipit della storia. Niente di trascendentale, ve ne sarete accorti... Se poi a questo si aggiunge la comparsa di personaggi azzeccati ma a malapena accennati e di alcune scene quasi prive di significato, la situazione non migliora, anzi... Senza neanche parlare dell'orrendo (a mio parere) finale.

Non mi perderò in commenti tecnici che non so fare (essendo un totale ignorante al riguardo), focalizzandomi piuttosto sulla trama, sui personaggi e sull'atmosfera. Il personaggio principale, Hanna, mi è piaciuto da morire, complice l'interpretazione perfetta dell'attrice e un profilo psicologico appena visibile, ma impeccabile, realistico e affascinante. Più ambigua è invece la presenza di altri personaggi (soprattutto nella seconda metà del film) che, pur essendo importanti per il proseguio dell'intreccio, appaiono poco più che comparse (ad esempio, Marissa o lo stesso padre di Hanna).

L'atmosfera, invece, è qualcosa di stupendo; riesce spessissimo ad essere dolce ed evocativa, ma a volte (in concomitanza degli scontri) diventa oppressiva e piena di tensione.
E deve tutta questa magnificenza anche ad alcune scene ricche di sentimento e alla colonna sonora.

Quest'ultima in particolare merita una menzione speciale, poichè, oltre ad essere stata composta dai Chemical Bros, è strepitosa e letteralmente "cucita attorno al film". Tutte le scene, persino le inquadrature, sono evidenziate ed enfatizzate in maniera perfetta.

Insomma, un film che... Dipende.
Dipende da quello che vi piace e da quello che cercate guardando un film: se volete azione sfrenata ed effetti speciali a catena, oppure psicologia profonda e trama da "Via Col Vento", guardate altrove, per voi sarà uno dei peggiori film di sempre. Se invece vi "accontentate" di un film pervaso da moltissima atmosfera e sensazione, dateci un'occhiata. Vi lascerà dentro qualcosa.

Voto: 6.9

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