giovedì 27 ottobre 2011

RECENSIONE MUSICA: Coldplay - Mylo Xyloto

Oggi avevo intenzione di recensire un altro album uscito molto recentemente, "Mylo Xyloto" (non avrebbero potuto trovare un nome peggiore), l'ultima "fatica" dei Coldplay.




Il complesso inglese, tra i più famosi esponenti del cosiddetto "indie rock", sono da me considerati i "fratellini" dei Radiohead prima e degli U2 dopo. I motivi di tale affiancamento sono riconducibili alla leggera introspettività che li avvicinava alla band di Thom Yorke e, in seguito, una commercializzazione molto simile a quella degli U2.
Il processo di commercializzazione, però, si è decisamente accentuato con questo loro quinto album che, personalmente, mi ha dato grandi delusioni.

Innanzitutto, l'introspettività e la sensibilità che avevano i loro primi due album è, con mio grande dispiacere, totalmente scomparsa , sostituita da un banalissimo pop, neanche venuto così bene, e spesso persino noioso da ascoltare.

Il disco inizia con la title track, "Mylo Xyloto", una sorta di intro a dir poco inutile, che precede "Hurts Like Heaven", probabilmente la canzone più decente dell'album (a pari merito coi singoli).
Una canzone molto energica, piacevole, orecchiabilissima... Un ottimo pezzo pop, seguito però da una canzone assai discutibile; "Paradise", uno dei due singoli che hanno preceduto l'album, è altro pop, ma più calmo e accompagnato da bassi accattivanti e un beat relativamente incalzante.
Peccato soltanto per i primi, noiosissimi trenta secondi di calma assoluta messa lì solo per annoiare l'ascoltatore e i fastidiosi cori da stadio che tornano puntuali ad ogni ritornello.




E, dopo altri pallosissimi 30 secondi, si passa al banale pop della canzone successiva, "Charlie Brown", durante la quale i Coldplay di adesso sembrano una pallida copia di quelli che erano una decina d'anni fa, provando ad intrigare l'ascoltatore con scarso successo... Per fortuna, a seguirla c'è "Us Against The World", track pseudo-toccante, delicata, con ottime intenzioni ma non altrettanto ottimamente sfruttate. Resta comunque una bella canzone calma, rilassante e, in alcuni casi, persino "emozionante". Anche se, i fan rimarranno un pochino delusi da una track che, per quanto piacevole, non si avvicina neanche lontanamente ai lavori precedenti...

...Ma perchè tutti i singoli "importanti" vengono preceduti da intro pallosissimi? Prima di arrivare al singolo bomba "Every Teardrop Is A Waterfall", bisogna sorbirsi un interludio di quasi un minuto, "M.M.I.X". Ma ne vale la pena, considerando che la canzone in questione è probabilmente la migliore dell'album; sempre pop molto godibile (interessanti soprattutto le chitarre).




E dopo questa carina parentesi, si riprende con l'orrore; la noia di "Major Minus", l'assonnante ninnananna "U.F.O", lo scandaloso feat. con Rihanna in "Princess Of China" (la cui voce stona totalmente con il tono generale della canzone)... E un sacco di altra roba noiosa che vi strapperà di sicuro più di uno sbadiglio.

Se posso essere sincero, i 44 minuti più pesanti che io abbia mai ascoltato. Ed i Coldplay, essendo ormai diventati artisti pop, dovrebbero stare più attenti sotto questo punto di vista. Il cambiamento è sempre ben accetto, ma solo quando venuto bene. E, purtroppo, non è questo il caso.

Mi sono avvicinato a questo nuovo album con tutte le buone intenzioni del caso, ma non c'è stato molto da fare; un brutto disco è un brutto disco, indipendentemente da chi lo suona...   ;P

VOTO: 4.5

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